Cosa c’è di meglio per sfuggire al caldo torrido di questo inizio settembre se non andare a fare una bella camminata sulle cime? Detto fatto, ed eccoci pronti per andare a visitare il monte Zermula che con i sui sentieri ci regala una suggestiva vista della Carnia.
Passo Cason di Lanza |
Il nostro percorso ha inizio da passo cason di Lanza, che nel 2013 fu il traguardo di un gran premio della montagna del giro d’Italia.
Nonostante la strada per arrivarci non sia spettacolare, diciamo che 2 auto affiancate non ci passano, il parcheggio è molto affollato e anche sui sentirei si incrociano diverse persone, perlopiù attrezzate con caschetti e imbragature. Infatti su questo monte oltre che per il sentiero normale si può salire anche attraverso una ferrata. Noi preferiamo la via normale.
La giornata è a dir poco splendida e, per fortuna, siamo accompagnati da un vento rinfrescante.
Sul sentiero si intravedono di già le trincee. Si anche il queste montagne la grande guerra ha lasciato indelebili traccie sul terreno, traccie che in alcuni casi la natura sta riassorbendo mentre le ferite sulla roccia rimarranno per i prossimi secoli come testimonianza della storia.
Paularo visto da forca di Lanza |
Ma oltre le trincee si può ammirare una bella fetta della Carnia, e già si intravedono lo Zoncolan, Ravascletto e le altre località.
Il sentiero sul bordo del Zermula |
Arrivati in cima al Zermula ci troviamo un insolito gruppo di persone. Solitamente siamo abituati a salite e camminate il luoghi poco frequentati e trovare a bivaccare una trentina di persone è stata una strana sensazione. Essendo bene con la tabella di marcia ne approfittiamo per una sosta lunga con tanto di pennica in vetta e successiva insolazione sulle braccia e sul collo, ma ne è valsa la pena, non capita spesso di riuscire a riposare in luoghi cosi immersi nella natura.
Avendo lasciato una macchina al Cason dal Nelut scendiamo attraverso la mulattiera militare costruita prima della Guerra. Il lavoro per costruire questo sentiero è veramente impressionante. Interamente scavato sulla roccia e sul fianco della montagna.
Sulla cima del Zermula |
Attraverso i varchi di fuoco |
Sul sentiero si trovano anche delle gallerie scavate con ricavate delle “finestre” per le postazioni di artiglieria.
Il sentiero, nonostante in origine sia stato molto largo è, in alcuni punti, molto rovinato da piccole frane che lo hanno ricoperto o da piccoli cedimenti di terreno. Ma i muri di contenimento i piccoli ponti di pietra che sono li da cent’anni ci lasciano molto stupiti della loro conservazione.
Arrivati in casera non possiamo che regalarci un meritato riposo a base di fricco e altre delizie locali, anche se siamo arrivati troppo tardi per un gustoso piatto di polenta e funghi. Vabbè abbiamo una scusa per tornaree a visitare questi luoghi paradisiaci e scoprire gli altri interessati itinerari.
Un ringraziamento a Franco Polo per averci guidato in questa camminata e a tutti i partecipanti per la compagnia. Un grazie a Katalin per il passaggio.
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