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Alla scoperta della Val Saisera facendo sci di fondo

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Dunque, chi ha detto che certi sport si possono provare solo quando si è giovani scatenati e un po’ incoscienti? Si può essere scatenati è un po incoscienti anche con qualche anno in più. Ok va bene per dirla in termini trendy e modaioli “diversamente maturi”. 
Il paesaggio alla partenza dal primo parcheggio
Ed è cosi che quest’anno, complice un meteo che ha garantito molta neve, sono stato trascinato, senza molta fatica a dire il vero, a provare gli di da fondo. Il luogo scelto per quest’avventura è stata la val Saisera. Una stupenda valle dove sorge il comune di Malboghetto Valbruna. Valle scavata dal torrente Saisera è dominata dalle imponenti motagne Jôf Fuart e Jôf di Montasio. 
Panoramica
L’anello di fondo, o meglio di due anelli collegati, permettono di percorrere una bellissima e suggestiva panoramica della valle, resa ancora più affascinate dai alberi innevati dalle copiose nevicate dei giorni precedenti e da un tersissimo cielo azzurro.
Guardando le pendici dei monti
Alberi innevati
Partendo dal primo parcheggio si mettono gli sci si parte attraversando un sentiero prima immerso nel bosco e poi aperto sulla valle, si raggiunge la locanda Jôf di Montasio, giusti per un buon piatto di tagliatelle con funghi e panna. Si continua per il sentiero completo lasciandoci cosi sfiorare dai due monti, mentre in lontananza si riesce ad ammirare li santuario del monte Lussari. Il percorso si snoda anche attraverso diverse malghe che sono utilizzate nel periodo estivo per i pascoli.
Albero innevato
con occhi e bocca
Per il resto credo che le foto si commentino da sole, Ah!! ovviamente com’è andata con il fondo? Dunque sui binari direi bene, per il resto ho ancora molti dubbi sulle dinamiche di questi attrezzi, diciamo che per uno scarso sciatore da discesa la prima cosa di cui si sente la mancanza sono le lamine. Per il resto forse 20 Km sono stati un po’ troppi o forse sarò stato troppo stanco per affrontare l’ultima parte che è un po’ impegnativa. Morale 3 cadute di cui una di faccia sulla neve fresca. Ho un incentivo per riprovarci. Per quanto riguarda questa valle non mi resta che aspettare la bella stagione per vedere i splendi colori che adesso sono celati dalla bianca neve.
Il santuario del Lussari
Ringraziamenti 
A Elisa per avermi “trascinato” in quest’avventura.
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