Uno dei lati più belli delle escursioni e senza dubbio quello di scoprire sempre nuovi luoghi, ma ogni tanto è anche bello cambiare il modo di raggiungere questi luoghi. In questo racconto vi porterò alla scoperta fotografica dell’isola di Krk (o isola di Veglia) anche via acqua o meglio con l’ausilio delle canoe, oltre che con le consuete camminate. Il tutto seguiti da delle ottime guide che si sono accordate per organizzare questo splendido ponte.
L’isola di Krk (in Croato) o di Veglio (in Italiano) è un’isola che si trova nel golfo del Quarnero di cui ne è una delle isole principali. L’Isola è collegata alla “terraferma” mediante un ponte che si trova a sud di Rijeka
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Subito dopo il ponte |
L’impressione a prima vista è quella di un terreno molto arido, similmente a quello visto lo scorso anno scorso a Cherso. Attraversiamo l’isola comodamente, le strade sono molto scorrevoli, ed arriviamo a Punat dove visiteremo la baia con le canoe.
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La baia di Punat vista dall’alto |
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Tuffi (foto di Claudio Salvalaggio) |
Puntat si trova in una baia circolare con un piccolo sbocco sul mar Adriatico. In mezzo a questa baia si trova l’isola di Cassione, isolotto che sarà la nostra meta. Non appena avremo preso un po’ di confidenza con la canoa canadese.
L’isola di Cassione ospita tuttora un convento Francescano con 2 chiese una biblioteca e un piccolo museo etnografico. Una curiosità, in questa biblioteca è conservato il primo libro scritto in glagolitico, il piu antico alfabeto slavo conosciuto. Ne approfittiamo per dare uno sguardo al museo e alla chiesa. Poi riprendiamo il mare per dilettarci con un po’ di tuffi dalla canoa. Raggiungiamo un piccola spiaggetta con un pontile da cui continuiamo a tuffarci, d’altronde per alcuni di noi è anche il primo bagno in mare dell’anno e quindi via al divertimento, poi la temperatura dell’acqua è ideale e molto piacevole, cosi passiamo un po di tempo il quell’angoletto di mondo.
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Si parte per il rientro (foto di Claudio Salvalaggio) |
Ripartiamo verso il punto di partenza per poi spostarci verso Baška e da dove partiremo per le classiche camminate. Ma prima recuperiamo il gruppo che quel giorno si era dedicato alla camminata e ci rilassiamo un po’ tutti assieme.
La prima camminata la facciamo già la sera stessa in notturna ma accompagnati da una luna talmente intensa da proiettare le nostre ombre sul sentiero creando un’atmosfera magica e intrigante. Peccato solo per la musica che proviene dal paese e che riecheggia un po’ per tutta la valle. Ma verso le 23 anche questi rumori di civiltà lasciano spazio alla musica della natura.
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La spiaggia di Baška e la luna piena |
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Vista del paese |
Arrivati alla fine del bosco sbuchiamo in una grandissima prateria di montagna, in sottofondo sentiamo anche il belare delle pecore, più che altro speriamo che non ci siano dei montoni che siano un po’ troppo indispettiti dalla nostra presenza. Il paesaggio è resto ancor più suggestivo dalla luce di una luna piena.
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La prateria al chiaro di Luna |
Rientriamo all’hotel, ci aspettano poche ore di sonno per poi affrontare la camminata del giorno dopo. Ok l’idea era anche di berci una birra in compagnia prima di coricarci, ma dopo mezzanotte e mezza il paese era un po’ vuoto e tutti i bar erano ormai chiusi.
Anche il giorno dopo il meteo ci ha donato una giornata spettacolare. E allora dopo aver fatto una consistente colazione siamo partiti alla volta della forcella tra Baška e Punat da dove è partita la nostra camminata. Una camminata che ci ha permesso di attraversare tutta la cresta dei moti, dal Veli Vrh al Veliki Hlam per poi ridiscendere fino a Baška.
Il paesaggio e molto arido e il sole si fa sentire, camminiamo attraverso grandi collinoni che ci consentano di ammirare un suggestivo panorama che spazia attraverso il golfo del Quarnero.
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Una veduta della vallata |
In lontananza vediamo anche l’isola di Lussino (Lošinj) e il monte Televrin che è stata la nostra meta lo scorso anno.
Nonostante l’ambiente molto arido su questi luoghi ci sono tracce di molti ovili con qualche pecora al seguito e anche un gruppo di asini.
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Asini su una pozza d’acqua |
Una particolarità che avevamo già notato la sera prima, sono le incantevoli distese di “Lino delle Fate” che è una graminacea con un piumino molto peloso.
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Una prateria piena di Lino delle fate |
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Immancabile foto di gruppo |
Scendiamo a valle prima che il sole scaldi ancora di più e ci concediamo un ultimo bagno in spiaggia, mentre pensiamo a dove ci fermiamo a cenare durante il tragitto. Anche questa avventura è volta al suo termine, ed è tempo organizzare le prossime mete.
Ringraziamenti
– A Nicola per le spiegazioni aggiuntive sulla fauna.