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I Segni del passato tra Francia e Inghilterra – Parte II

Continuiamo il racconto e le impressioni di questo viaggio, eravamo rimasti qui nel sud ovest dell’Inghilterra. 
La cattedrale di Bath
Le nostre mezze pinte
Una curiosa vetrina a Bath
Ed esattamente a Bath, luogo famoso per i bagni termali. Luogo che iniziamo a scoprire già la sera, con una passeggiata per il centro e una immancabile visita ai suoi pub. Ed ecco che dopo il peggior bar di Caracas, entriamo nel peggior pub di Bath. Siamo sinceri, il tavolato di legno grezzo non si sposa per niente con le pinte riempite fino all’orlo, ma non sara certo un pavimento appiccicaticcio che ci fermerà. Riusciamo giusto ad ordinare e la campana suona. Il pub chiuderà tra 10 minuti ma intanto ci gustiamo una buona birra inglese spinata a pompa. C’è tempo per una seconda tappa e via su un altro pub. Attenzione vi ricordo che la birra piccola è immorale, e qui la misura standard è la pinta. Una cosa mi ha colpito in questi pub, nonostante siano affollati quando suona la campana la serata finisce e la gente in maniera anche molto tranquilla si sposta verso casa o altri luoghi. I schiamazzi notturni, rumori di bottiglie che si infrangono nel cuore della notte sembrano far parte di un altro mondo.
Scorcio del Royal Crescent
Bath è anche l’occasione per prendere confidenza con l’architettura Georgiana, infatti nonostante le origini romane, per via delle terme, Bath è stata ricostruita in questo stile. Per gli amanti dell’architettura è d’obbligo una visita la Royal Crescent ed al Circus.
Scorcio di Wells
I fiori sulle strade – Wells
Il nostro girovagare ci porta come nomadi a a bordo del nostro enigmatico torpedone a Wells, Salisbury e Winchester, abbiamo così l’occasione di ammirare altri paesi e città, e pian piano che il nostro occhio fa l’abitudine a questa architettura riusciamo anche a coglierne sempre più dettagli. Uno tra tutti e il preservare delle travi in legno sui muri che poi sono tamponati con malte e mattoni. Questi legni quando vengono trattati  periodicamente emanano il loro profumo che si mescola con le fragranze delle moltitudini di fiori che gli inglesi tengono sui davanzali delle case, sui giardini ma anche sulle strade. 
Non c’è paese senza la sua cattedrale e quindi abbiamo l’occasione di vedere e cercare di comprendere le varie sfumature dell’architettura gotica durante la sua evoluzione. 
Tra campi e colline, penniche cattedrali chiese, rifacciamo un tuffo nei misteriosi e mistici tempi preistorici, passando vicino alla costruzione più famosa e misteriosa che la storia ci abbia tramandato. Stonhenge.
Ai nostri occhi non sembra nulla di che, un po’ di pietre disposte secondo un ordine ben definito. Ma dobbiamo cambiare i nostri occhi e pensare che nel neolitico per realizzare quest’opera è occorso un sforzo incredibile, solo per spostare queste pietre dal loro luogo di origine. Figuriamoci per innalzarle in aria e posizionarne gli architravi. Si ripensandoci queste “pietre” si meritano di essere considerate, come grandezza, al pari delle cattedrali che abbiamo visto ed ad altre imponenti opere moderne.
Stonhenge
Peccato che l’uomo deve monetizzare tutto e di più, e le strade che girano attorno, i parcheggi a ridosso, la conseguente coda per vedere il sito distruggano l’arcana magia che questo posto potrebbe trasmettere. 
Nuova tappa serale in quel di Winchester, scusate volete non entrare nel più vecchio e antico bar dell’Inghilterra? Assolutamente irrinunciabile, e giusto in tempo prima della campana che ne sancisce la chiusura.
Il più vecchio bar dell’Inghilterra – Winchester 
“Sai cos’è l’isola di Wight 
è per noi l’isola di chi 
ha negli occhi il blu 
della gioventù 
di chi canta hippi hippi pi”
L’immancabile pulmino volkswagen al tragetto per l’isola di Wight
E non era il solo
Cosi cantavano i Dik Dik nel 1970 . Una canzone che è un e racconto di una generazione, una canzone che si è spesso canticchiato in gioventù magari in un campo con una chitarra in mano, una canzone che è stata il nostro tormentone suonata almeno 5 volte al giorno, non a caso ovviamente. Ed è cosi che in un giovedì, chi armato di bandana, chi magliette di lame si approda all’isola di Wight. Fortunatamente sul traghetto ci siamo trattenuti dal cantarla…altrimenti spiega tu ad un Inglese il nome del gruppo che la canta.
L’isola propone senza dubbio un panorama interessante. Di bellezza unica il villaggio di Sandown, con le case dai tetti in paglia, che ci fanno ricordare un po’ i nostri casoni. Per il resto l’isola non ha nulla di che, almeno per chi non ha vissuto il periodo hippie, periodo che ha ancora molti estimatori a giudicare il numero di furgoncini Volkswagen in attesa del traghetto.
In arrivo sull’isola
Il villaggio Sandown
Panorama dell’isola
Ed è cosi che passiamo dai ricordi dei hippi ai tempi nostri e nella cittadina turistica di Brighton assistiamo alla movida inglese della serata. Con le persone che si perdono tra i pub e altri locali notturni da cui sgorgano fiumi di birre e altri alcolici vari, che già in prima serata trasforma le persone in derelitti che cercano di reggersi in piedi ai bordi delle strade. Dicevamo tranquillità, compostezza delle persone fuori dai pub? Non di certo qui. 
Il lungomare di Brghton
Giro serale anche qui, per una veloce e fugace improvvisata cena e per non farci scappare l’ora blu. Una immancabile visita al Royal Pavilon  storico palazzo della cittadina. Per finire sul ghiaione spiaggia ad ammirare la luna che si riflette sulle onde del mare.
Il Royal Pavilon
La luna si staglia sulle onde
Uno scorcio di Rouen
La croce sul luogo dove
fu arsa Giovanna D’Arco
Il nostro pellegrinaggio e già sulla via del ritorno, ed è giunta l’ora di abbandonare il regno di sua maestà Elisabetta II , e del royal baby, per tornare nel continente. Continente in cui ci aspettano Rouen con la sua cattedrale e un bellissimo borgo di case a graticcio.
Ma e a Chartees che incontriamo LA Cattedrale. Un opera impotente la cui sagoma che si staglia sul cielo è visibile da diversi chilometri di campagna prima della città. Cattedrale su cui abbiamo assistito ad un sorprendente spettacolo multimediale. Quest’anno, infatti, in Francia alcune sere a settimana vengono proiettati dei spettacoli multimediali sulle facciate e pareti delle maggiori cattedrali e di altri palazzi storici.
Uno scorcio della proiezione
Per le foto della proiezione vi rimando alla galleria su picasa
Proiezione sulla chiesetta
Il nostro viaggio di rientro riprende. Visitiamo Auxerre approfittando della splendida giornata per Arrivare in serata a Lione. 
Scorcio di Auxerre
Lione è immensa meriterebbe di fermarsi un paio di giorni solo per cercare di capire la sua grandezza, ma noi ormai abbiamo già consumato le nostre energie. Una passeggiata serale per le sue piazze e i ponti sui fiumi, giusto una foto di gruppo e si finisce sorseggiano qualcosa sul ponte di un battello che è ormeggiato sul Rodano.
Palazzo sulle rive del Rodano
Foto di gruppo a Lione

E’ stata senza dubbio una settimana impegnativa, fatta di camminate levataccie, 4000Km in corriera, e tantissime nozioni storiche, culturali e artistiche, passando dal sacro all’arcano. Abbiamo appreso certamente nuovi occhi che useremo per soppesare meglio il piccolo microcosmo in cui viviamo. Ma abbiamo anche molti interrogativi che ci daranno lo stimolo per nuove avventure e nuove scoperte. Per il momento li possiamo appiccicare sulla corriera di Roberto insieme ai suoi adesivi, non sia sa mai che sia lei ad accompagnarci sulla avventura che ci porterà le risposte a queste domande.

Ringraziamenti:
  • Luisa della Galleria Artemisia per l’organizzazione di questo splendido viaggio.
  • Roberto per averci portato con la sua corriera in questa avventura
  • A Arianna, Cristina, Elisa, Federico, Mara, Lionello, Michela, Sara e a tutti gli altri compagni di viaggio e serate.

4 commenti su “I Segni del passato tra Francia e Inghilterra – Parte II”

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