Il paese di Casso |
Molto spesso nel corso della nostra vita attraversiamo luoghi che raccontano storie di vita e di morte che noi ignoriamo. Altri luoghi di cui ne conosciamo la storia, felice e triste che sia, li ignoriamo, e ci giriamo attorno. Si può dire che questo è stato il mio comportamento con la valle del Vajont, una valle che ha una storia recente triste, una valle in cui ci ho spesso girato attorno. Passandoci davanti in auto, o camminando nelle valli affianco e nonostante i racconti di Mauro Corona non ho mai cercato una vera occasione per entrare in questa valle.
Fino a poco tempo fa, quando ho deciso di fare una camminata sopra il monte Toc. Si quel monte Toc, quello dove una frana 50 anni fa provoco l’onda che rase al suolo diversi paesi e si portò via con se la vita di quasi 2000 persone. Su questo evento è già stato detto di tutto e di più e a parte descrivere le traccia visibile che ha lasciato non dirò altro.
La frana sulla pendice del monte Toc |
Sono arrivato alla valle da Cimolais, la valla si presente non molto larga ma profonda, con i paesi di Erto e Casso sul lato nord. Mentre sul lato sud si vedono le pendici con i boschi e il la nuda roccia che è stata riportata in luce dalla frana del 1963. E’ una ferita notevole sulla montagna e desta una forte impressione e un contrasto di sentimenti.
Sentiero nella faggeta |
Percorriamo il primo pezzo sopra la frana e già si ammirano le prime fioriture che ci accompagneranno per tutta questa camminata e sopratutto le varie farfalle,api e insetti che li impollinano.
Camminiando sulla frana |
Il percorso è tranquillo fino alla faggeta, poi da li inizia la salita che da 800 metri ci porta ai 1920 metri della cima del Toc. Camminando in questo bosco si ha la impressione di essere in autunno, mentre siamo a luglio, tutto il sentiero è sommerso dalle foglie cadute nel precedente autunno che non hanno avuto tempo di decomporsi. Invece complice l’umidità e il lago siamo assaliti dalle zanzare. La salita inizia a farsi ripida e sui vari scorci vediamo il paese di Longarone sotto nella valle del Piave e ogni tanto il paese di Casso, o in lontananza Erto con sotto il lago del Vajont.
Il lago del Vajont e il paese di Erto |
Arriviamo cosi a corda Vasei dove troviamo dei bellissimi esemplari di raperonzoli di roccia e delle meravigliose orchidee. Sostiamo un attimo per una pausa ammirando il paesaggio della vallata.
Raperonzolo di Roccia |
Casera Vasei |
Riprendiamo il nostro percorso ed arriviamo a casera Vasei, o meglio al capanno Vasei. in quanto ormai può offrire solo un lieve riparo dai temporali. Da qui riprendiamo il percorso verso il monte Toc. La salita è sempre decisa ma davanti a noi si aprono le vette e la nostra meta. Il sentiero non è molto ben marcato e ci troviamo spesso ad dover attraversare cespugli di pini Mughi o di rododendri.
La cima del monte ci regala una vista che ci ripaga di tutta la fatica che abbiamo speso per arrivarci. I paesi si vedono distanti e rumori della valle sono rimasti definitivamente lontani dalle nostre orecchie. Rimaniamo ad ascoltare la pace di questo luogo e ammiriamo ancore le fioriture di questa parte della montagna, tra rododendri e qualche genzianella e ammiriamo le spoglie vette adiacenti.
Riprendiamo il percorso in discesa, e ogni tanto rimaniamo sorpresi del sentiero che abbiamo percorso in salita. Ci rifermiamo a corda Vasei per vedere il panorama e ammiriamo ancora di più Casso illuminata da un sole molto caldo e con le sue ombre che iniziano ad allungarsi. Ritorniamo sulla frana e dietro di noi ricompare la ferita sulla montagna a rimarcare le ferite che l’uomo a provocato a questa valle e a se stesso. E’ senza dubbio stata una grandissima faticaccia, 1100 metri di dislivello sono impegnativi, ma ne è falsa la pena per conoscere una montagna che fino alla mattina associavo solo alla tragedia.
Mi riprometto di tornare a fare altre visite a questa valle, incuriosito più che mai dal scattare una serie di foto a Erto vecchia, si è di passaggio sulla strada per tornare a casa, ma le mie gambe per oggi hanno già dato molto.
Ringrazio Franco Polo per questa bella camminata
Link utiuli
– Descrizione del percorso su Sentieri Natura
– Il disastro del Vajont sulla Wikipedia
– Pagina del parco delle Dolomiti friulane su Erto e Casso