Ordunque, dopo aver ammirato lo Jôf di Montasio facendo sci di fondo in Val Saisera non potevo perdere l’occasione di fare una ciaspolata sulle sue malghe. Considerando, tra le altre cose, che sta cosa della ciaspolata mi stava frullando in testa dal viaggio in Lapponia dello scorso anno.
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La sciovia Slalom |
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Le casere di cargnedul |
Il punto di partenza è la suggestiva Sella Nevea, località che si trova nella conca tra le pendici del Montasio e del Canin, da qui iniziamo il percorso attraverso la dismessa sciovia Slalom e iniziamo cosi la salita che ci porta verso le casere di Cregnedul. Tralasciando la parte iniziale, e la piccola deviazione verso la fine il sentiero si percorre molto facilmente. Durante il percorso incrociamo diverse persone che salgono con gli sci e le pelli di foca o che salgono a piedi, non con poca difficoltà. Noi invece, per complicarci un po’ il percorso, tagliamo gli ultimi tornanti salendo direttamente per la pendice. Dopo questa lieve fatica ci fermiamo per un breve break ed ne approfittiamo per ammirare il paesaggio esaltato da una giornata da manuale con un cielo tersissimo e una totale assenza di nubi.
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Il rifugio Galimberti alle pendici del Canin |
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Un particolare della casera |
Dopo aver divorato le scorte di cioccolato proseguiamo per le malghe. Il sole picchia tantissimo e mi pento di aver optato per la tuta da sci…grosso sbaglio, sopratutto per i pantaloni imbottiti NERI.
Nonostante la neve che in questa zona è sempre copiosa nel periodo invernale, anche se ormai in estate del ghiacciaio del Canin rimane ben poco, si percepisce già un odore di primavera.
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La piana delle Malge con il rifugio Brazzà |
Arrivati alle malghe ci fermiamo per il pranzo al sacco. Il sole picchia bene, secondo grosso sbaglio dimenticarsi la crema solare, e ci si può azzardarsi a stare senza giacca e solo con una maglia. La conca è molto vasta e si vedono le traccie dei numerosi scialplinisti che sono scesi per le pendici dei monti.
E’ giunto il momento di iniziare a scendere verso il Sella Nevea. Per questa parte scendiamo attraverso la strada che d’estate porta alla malghe, ma che adesso ha circa mezzo metro di neve.
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La strada del ritorno |
Un ringraziamento alla guida Claudio Salvalaggio per questa splendida escursione