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Val Rosandra

Tramite una amica ho scoperto una bravissima guida naturalistica che organizza delle belle e non impegnative escursioni sul territorio friulano. L’ultima di queste escursioni è stata in Val Rosandra, splendida vallata su carso triestino a ridosso della Slovenia.
Complice un tempo clemente parto, con le compagne di viaggio (ebbene si ero beato tra le donne) per una bellissima camminata di quasi 5 ore comprensive di spuntino e pause spiegazioni alla scoperta delle meraviglie che ci offre il territorio sotto casa e che spesso ignoriamo.
Scorcio perso dal piccolo anfratto
che si trova vicino al centro visite
Cascatella che “divide” le due parti
 della valle

Durante questa camminata abbiamo potuto ammirare dei splendidi paesaggi e osservare la varietà della vegetazione che ricopre questa valle. Una varietà che è ben distinguibile a seconda che ci si trovi a monte o valle della suggestiva cascatella e, nella parte a valle della cascata, tra i 2 versanti della vallata.
A nord della cascata troviamo un clima prettamente continentale, mentre a sud troviamo un clima prettamente mediterraneo. Come vegetazione possiamo ammirare querce, pini neri, acacie e aceri. Mentre, dal punto di vista floreale ginestre, piante di sambuco, scotani e ciliegi selvatici  che sono situati perlopiù a nord della cascatella e sul versante ovest del torrente a valle della cascata.

Gintestra
Sambuco

La particolare conformazione rocciosa mette a disposizione molte pareti che sono state attrezzate come palestre di roccia per arrampicate. Sul territorio sono presenti anche delle scuole che ne fanno uso.
Tra le infrastrutture create del uomo va citata la vedetta da cui ammirare la vallata, il santuario di Santa Maria in Siaris. In cui, in tempi remoti,  i bestemmiatori venivano mandati a compiere un pellegrinaggio  di penitenza percorrendo a scalzi il sentiero che porta fino al santuario. Il che, trattandosi di terreno carsico, è interamente ricoperto di sassi frastagliati e taglienti.

Vallata vista dalla vedetta
Scorcio della vedetta
Oltre al sentiero “pedonale” la val Rosandra  è attraversabile anche attraverso la ciclabile costruita sul tracciato della ex ferrovia tra Trieste e Erpelle. Un tracciato che sembra essere molto suggestivo e che attraversa la varietà della valle passando  attraverso le gallerie scavate nella montagna.
Scorcio di una galleria sulla ciclabile

Durante la camminata possiamo osservare anche diversi resti storici di tempi più  o meno recenti. Soprattuto sul paese di Bagnoli possiamo vedere i resti dei mulini per le spezie che una volta erano alimentati dal Rosandra. Purtroppo ad oggi non ne rimane che qualche traccia e qualche mola abbandonata. Sulla parte iniziale del sentiero o si possono vedere anche i resti del acquedotto romano che nell’antichità rifornì di acqua Trieste.

Piccola curiosità, sul paese di Bagnoli si trova il rifugio Premuda del CAI, noto come il rifugio alpino più basso dell’Italia (82 m.di altitudine).

Qui sotto potete vedere gli scatti effettuati durante l’intera escursione

Link di riferimento
Ringraziamenti
Alla Guida naturalistica per le spiegazioni fornite durante la passeggiata e alle mie compagne di viaggio Elisa, Elisa, Helen e Laura per avermi ricordato i nomi delle piante

2 commenti su “Val Rosandra”

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